«Può essere matrigna – scrive Simonetta Morelli – e non dev’essere un parcheggio. Ma la scuola pubblica è l’unico ambiente inclusivo per legge, ove si sono scoperti e giocati i talenti dei ragazzi con disabilità: difficoltà e bellezza, progettualità e visioni; tentativi, cadute e rialzate. Nel bene e nel male la scuola pubblica c’è stata»
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